La fontana della Ficarazza, a Filadelfia, VV

La fontana della Ficarazza, a Filadelfia, VV , (Archivio Paolillo)

Ecco una mia ricerca sulle fontane di Filadelfia (VV), di Antonio Paolillo.

Nel visionare un vecchio libro: Monografie e memorie Reggine e calabresi di Antonio M. De Lorenzo, Reggio Calabria 1888, leggo a pag. 436 del volume un’epigrafe attribuita a mons. Giovanni Andrea Serrao, iscrizione dedicata alla freschissima fontana del “Caprifico”, oggi “Ficarazza”:

Fontane della Ficarazza Aquam Virginem Caprifici – Publice Reducatam – Cives Philadelpheni – Novo Opere Muniverunt – Quae – Procul Expellis Morbos – Aegrisque Salutem Restituis – Felix Lympha Perennis Esto.

L’acqua pura del Caprifico (ossia che sgorga presso il fico selvatico) – canalizzata con pubblica spesa – i cittadini di Filadelfia dotarono di una nuova costruzione. Tu che – allontani le malattie – restituisci la salute agli ammalati – sarai linfa salutare e perenne.

Per la stessa fonte, Domenico Cordopatri (sposò nel 1786 Eleonora Serrao, figlia di Tommaso, ultimo sindaco di Castelmonardo), dettava questa epigrafe:

Hic Matronae Romanae Diebus Caprificialibus Laetatote.

Quì o matrone Romane, nei giorni festivi del Caprifico, vi allieterete (ossia: qui, o donne di Filadelfia, discendenti dalle matrone romane, sarete rese fertili dell’acqua del Caprifico, durante le feste in suo nome). Allude ad un “presunto” potere generativo che l’acqua procurerebbe alle donne.

Il sacerdote Giuseppe Monaldo, scriveva più tardi altre due epigrafi, per la fonte denominata “Tre Fontane”:

Tre Fontane Quid Tibi Cum Medicis? Hic Aestu, Frigore Pota.

Che cosa hai a che fare tu con i medici? Qui d’estate e d’inverno bevi. (Ossia non avrai nulla a che fare con i medici se berrai l’acqua di Tre Fontane d’estate e d’inverno).

E per la fonte di “Briseide”:

Fontane di BrisellaTu Sorgae Vincis Lymphas, Tu, Sacra Briseis.

Tu vinci (superi) le acque del Sorga, (proprio) Tu, o sacra Brisede (Brisella!)

(Petrarca amava ritirarsi in raccoglimento interiore presso le sorgenti del fiume Sorga, nella Valchiusa, non lontano da Avignone: il famosissimo paesaggio di “Chiare dolci fresche acque”).

Traduzione e commento a cura del Prof. Alessandro Serrao.

L’autore del volume sopra citato, nel capitolo VI : Ricordi di Mons. Giovanni Andrea Serrao, e del mandamento di Castelmonardo nuovo o Filadelfia, a conclusione della sua indagine, così scrive:

Queste epigrafi delle fontane, non incise e rimaste (a quanto sappiamo) inedite, ci vengono comunicate dal chiarissimo Mons. A. Pujia, arciprete di Filadelfia, e vicario generale del suo fratello Vescovo di Anglona e Tursi, e dimostrano come il pensiero locale non obbliava gli ideali, le speranze, i fiori che avevano circondato la culla della nascente città.

Antonio Paolillo

Fontana della Ficarazza a Filadelvia, VV

“Ficarazza” Filadelfia (VV)
La foto risale al primo decennio del secolo scorso.
La fontana anticamente veniva denominata “Caprifico” per l’esistenza di una pianta di fico selvatico in prossimità della sorgente.
Per tale fontana, Giovanni Andrea Serrao, vescovo (Castelmonardo, 1731 – Potenza, 1799), dettava la seguente epigrafe: Aquam Virginem Caprifici – Publice Reducatam – Cives Philadelpheni – Novo Opera Muniverunt – Quae – Procul Expellis Morbos – Aegrisque Salutem Restituis – Felix Lympha Perennis Esto – L’acqua pura del Caprifico (ossia che sgorga presso il fico selvatico) – canalizzata con pubblica spesa – i cittadini di Filadelfia dotarono di una nuova costruzione. Tu che – allontani le malattie – restituisci la salute agli ammalati – sarai linfa salutare e perenne.
(Archivio Paolillo)