La fontana della grangia certosina di Nicotera Marina (VV), oggi nota come località San Giovanni. Non sono brava con il latino (mai studiato purtroppo), ho cercato di tradurre quello che è visibile con l’aiuto di internet. Deo Optimo Maximo (D.O.M.) vuol dire: A Dio o Per mezzo di Dio. Viandanti agricoli qui si dissetano (o assetati) operano con ardore… Qui sostò Eugenio di Mileto…. L’anno mi pare 1840 (MDCCCXXL). Se qualcuno volesse aiutarmi a tradurre meglio …. grazie!
Secondo alcuni, questo terreno fu donato a San Bruno da Ruggero il Normanno e proprio qui fondò la sua grangia prima di costituire la Certosa di Serra San Bruno. Secondo altri invece, è stato Federico II di Svevia a donare il terreno di Nicotera. San Bruno fece visita a Nicotera quando accompagnò papa Urbano II in Calabria, sostando nel castello normanno, ricostruito nel Settecento dai Ruffo, oggi museo archeologico. È probabile che il terreno sia stato regalato ai certosini da Federico II in ricordo di quella visita.
Ruggero I donò diversi terreni a S. Bruno per la costruzione della sua certosa e delle varie grange che servivano da sostentamento alla certosa madre. Il termine “grangia” o “grancia” significa “granaio” (dal latino volgare “granea” o dal francese “granche”). Dapprima c’erano i magazzini per depositare il grano, in seguito, venivano lavorati diversi prodotti agricoli, soprattutto quelli che non potevano essere coltivati nelle zone montuose dei conventi principali. Le grange dunque erano dei conventi a tutti gli effetti, munite di cappella, dormitorio, refettorio, ecc. Le grange non sempre sono servite da supporto ai conventi principali, ma a volte erano entità autonome. Oltre alla zona in cui si trovano la certosa, il laghetto in cui S. Bruno pregava e faceva penitenza, la sua tomba a Serra San Bruno (VV), molti altri terreni nel catanzarese e nel vibonese gli furono concessi da Ruggero il Normanno, tra Gasperina, Montauro e Montepaone e Francica, Arena, nel vibonese.
